
FORE E DINTO, DINTO E' FORE
«Il manichino non è una finzione, è una realtà, anzi una realtà triste e mostruosa. Noi spariremo, ma il manichino resta. Se gli uomini chiedessero al teatro la finzione della morte, il manichino sarebbe forse una consolazione, ma noi chiediamo invece al teatro la finzione della vita, gli chiediamo una vita irreale, senza principio né fine» Giorgio De Chirico
Una storia ciclica di violenza e di dolore, di ingiustizie e di soprusi ai danni dei più poveri, dei deboli, degli ultimi. E sarà proprio un ultimo, 'O Milord, lo scemo del paese, a raccontare gli avvenimenti accaduti nel piccolo borgo di Malvignano, dove la famiglia Panerano porta il fascismo, per accentrare nelle proprie mani il potere. 'O Milord ci offre parole incomprensibili, fatte di suoni, detti e canzoncine, impossibile capirlo senza poter leggergli dentro. Sulla scena la sua mente si schiude e prende vita attraverso i colori e le forme dell'opera metafisica di De Chirico, lo spettacolo è un dialogo tra il fuori e il dentro, tra il vivido ricordo e l'impastata parola.
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Una storia ciclica di violenza e di dolore, di ingiustizie e di soprusi ai danni dei più poveri, dei deboli, degli ultimi. E sarà proprio un ultimo, 'O Milord, lo scemo del paese, a raccontare gli avvenimenti accaduti nel piccolo borgo di Malvignano, dove la famiglia Panerano porta il fascismo, per accentrare nelle proprie mani il potere. 'O Milord ci offre parole incomprensibili, fatte di suoni, detti e canzoncine, impossibile capirlo senza poter leggergli dentro. Sulla scena la sua mente si schiude e prende vita attraverso i colori e le forme dell'opera metafisica di De Chirico, lo spettacolo è un dialogo tra il fuori e il dentro, tra il vivido ricordo e l'impastata parola.
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